Giorgia Rosetti

Bio

Se mi chiedessero qual è il mio più grande talento probabilmente risponderei
“perdere treni”, ma per caso o per fortuna per il mio Professore delle medie il mio talento era cantare. Grazie a quel “Signorina Rosetti, si fermi da me un attimo in cattedra”, che uno pensa all’ennesima cazzata fatta, è nata la mia più grande passione. Ero in prima media è a quei tempi ancora facevo la ballerina, cosa che a vedermi ora non si direbbe, ma in effetti facevo pena. E menomale, sennò probabilmente non avrei mai preso sul serio questa cosa del canto, che è andata avanti per un bel po’, almeno fino a che covid e università non si sono messi in mezzo. E in effetti, come ogni storia d’amore che sia degna di nota, anche la mia con la musica ha conosciuto i suoi alti e bassi, con periodi di allontanamento.
E a volte, per accorgersi di quanto qualcosa sia parte di te, serve uno shock esterno, un qualcosa che ti faccia dire “cazzo, quanto mi manca” Nel mio caso quello shock esterno ha avuto un nome e cognome ed è arrivato alle una di notte della scorsa estate: “Gio, ho iniziato ad andare a scuola di canto, mi hanno proposto un concorso, ma senza di te non ci vado”. Ed è da quell’estate che è iniziata la mia seconda vita con la musica: quella de LaGio, gli inediti, le prime vere soddisfazioni, della voglia di riuscire, con questa mia compagna di vita, a dimostrare qualcosa, prima di tutto a me stessa, e solo dopo agli altri. Ecco che sono arrivata ad oggi, ancora incredula di tutti questi passi fatti , ma pronta a prendere tutto il coraggio ed anche le mie insicurezze per raccontare, anche a voi, questa storia.